| HOME PAGE | OFFERTE HOTEL PER ISCHIA |
| Indice di SPECIALE SU ISCHIA |

SPECIALE SU ISCHIA


DALLE VIGNE DEGLI EUBEI

Bianchi profumati e rossi di grande carattere nascono da antichi vitigni reinterpretati con moderna sapienza enologica.

<%=ischia%> primo avamposto della colonizzazione greca del Mediterraneo? Sembra tra di sì. La coppa di Nestore (757 a.C.) rinvenuta nella Baia di San Montano, reca un'iscrizione che tesse le lodi del vino locale a testimonianza di come gli Eubei avessero introdotto la coltivazione della vite sull'isola già nell'ottavo secolo a.C. La viticoltura di <%=ischia%> ha dunque origini millenarie e rimane ancora oggi l'attività, di gran lunga prevalente. Qui la vite trova un habitat ideale, felice combinazione di un clima temperato tendente al caldo-asciutto e di terreni sciolti di medio impasto ed eccezionalmente argillosi. Due sono le caratteristiche peculiari della viticoltura ischitana: la prima e l'estrema frammentazione della proprietà, a seconda della particolare già cintura dei vigneti, per la maggior parte di difficile coltivazione. La raccolta delle ore, interamente manovale, inizio settembre e si e protrae sino alla metà di ottobre, dal momento che i periodi di maturazione variano a seconda dei versanti e delle altitudini. Troviamo la vite nei brevi e fertilissimi pianori costieri, sulle terrazze ornate di muri a secco in tufo verde e ancora più su, fino a 600 m di altitudine, su pendii cosi scoscesi da essere serviti è dal sistema di monorotaia a cremagliera che negli ultimi anni ha consentito di alleviare la fatica umana. Una viticoltura che non è esagerato definire " eroica" e che in questo senso si apparenta a quella di aree montane come la Val d'Aosta.

Attualmente gli ettari di vigneto sono 900, per un totale produttivo di 50.000 q di uve di particolare pregio sia dal punto di vista della specificità varietale che della resa qualitativa. Tra i vitigni bianchi predominano il biancolella ed il forastero, accanto al meno diffuse uno rilla e San Leonardo; tra i vitigni rossi troviamo il per 'e palammo, il guarnaccia e il cannamelù. Varietà autoctone o comunque documentate sull'isola da almeno tre secoli e che entrano, in durezza o in uvaggio , nella composizione dei vini della Doc <%=ischia%>, istituita nel 1966 e dunque fra le prime d'Italia. I bianchi sono senz'altro più conosciuti, ma sui pendii terrazzati dell'Isola Verde si producono anche rossi di sì ho interesse. Il disciplinare prevede i tipi bianco (forastera e biancolella), Biancolella, Forastera e Spumante (stesso uvaggio del bianco); poi il rosso (guarnaccia e per 'e palummo) e il per 'e palammo, quest'ultimo anche nella versione Passito. Accanto a Casa D'Ambra, la più importante e antica azienda dell'isola (vedi riquadro), nel mondo della vitivinicoltura isolana stanno emergendo nuove e qualificate realtà: come le cantine Pietratorcia, che in omaggio alle antiche tradizioni prendono il nome della "pietra torcia", l'antico torchio il ischitano costituito da un grande blocco tufo verde.

| HOME PAGE | OFFERTE HOTEL PER ISCHIA |
| Indice di SPECIALE SU ISCHIA |
Torna su